sabato 19 settembre 2015

Il bilancio 2014/15 del Manchester United e le prospettive rosee per il futuro.



Luca Marotta



Come già previsto dagli Amministratori, il fatturato del Gruppo Manchester United plc, nel 2014/15, pur essendosi ridotto dell’8,8%, ha raggiunto la cifra notevole di 395,2 milioni di sterline (£ 433,2 milioni nel 2013/14), pari a circa 553,9 milioni di Euro (ad un cambio 1 Eur = 0,7134 GBP), conseguendo una perdita di £ 1.168.000 a fronte di un utile di £ 23,8 milioni, conseguito nel 2013/14. Il calo di fatturato è stato di £ 38 milioni, ed è dipeso essenzialmente dalla mancata partecipazione alla Champions League, che nel 2013/14 aveva assicurato 44,7 milioni di Euro, oltre agli incassi del botteghino. Tuttavia, anche grazie ai ricavi per sponsorizzazione, che sono ulteriormente aumentati del 14,1% alla cifra record di £ 154.9 milioni, il calo di fatturato è stato contenuto. L’Ebitda è risultato positivo per £ 119,9 milioni. Tra le cause della perdita 2014/15, oltre alla mancata partecipazione alla Champions League, si può annoverare anche il costo dell’operazione di rifinanziamento del debito, che ha determinato un aumento degli oneri finanziari netti di £ 7,8 milioni. L’utile consolidato registrato nel 2013/14, pari a £ 23,8 milioni, era dipeso essenzialmente dal fatturato record.
Alle considerazioni fatte, bisogna aggiungerne una di carattere compativo con gli altri club europei. La svalutazione dell’Euro ha permesso al Manchester United di mantenere un lieve distacco dal fatturato record del Real Madrid (€ 577,7 milioni). Questo dato conferma, l’affermazione fatta dagli Amministratori sul fatto che il Manchester United è uno dei club sportivi più popolari e di successo nel mondo. In 137 anni di storia ha vinto 62 trofei e detiene il record di 20 campionati inglesi vinti. I successi sportivi hanno contribuito allo sviluppo del marchio, che è uno dei principali marchi sportivi del mondo e può vantare una comunità globale virtuale di 659 milioni di fans. Ed è verso questa grande comunità di tifosi che il Manchester United si rivolge per generare entrate significative da più fonti, tra cui sponsorizzazioni, merchandising, licensing di prodotto, media tradizionali, nuovi media e mobile e i ricavi da match day. Il Manchester United ha attratto aziende leader globali come Aon, General Motors (Chevrolet) e Nike (fino al 2015) e adidas (dal 2015).
L’importo dell’accordo raggiunto per la sponsorizzazione tecnica con ‘adidas’, conferma quanto detto sopra. Il nuovo accordo partirà dal 1 Agosto 2015, con la durata di 10 anni ed un corrispettivo complessivo di £ 750 milioni, pari a circa 1 miliardo di Euro, corrispondenti a circa 100 milioni di Euro per ogni anno del contratto.
A quanto sopra si deve aggiungere il fatto che il 26 luglio 2012, il Manchester United ha stipulato un accordo con General Motors (Chevrolet) per la sponsorizzazione della maglia, a partire dalla stagione 2014/15. La durata del contratto avrà scadenza alla fine della stagione 2020/21. L’accordo di sponsorizzazione sarà di 70,0 milioni di Dollari USA nella prima stagione, e aumenterà di un ulteriore 2,1% in ogni stagione, successivamente, attraverso la durata del contratto.
Il Manchester United a titolo di accordo di pre-sponsorizzazione ha già ricevuto circa 18,6 milioni dollari nella stagione 2013/14 e presumibilmente lo stesso importo anche per la stagione 2014/15. Complessivamente il nuovo accordo di sponsorizzazione della maglia ha un valore di circa 559 milioni di dollari USA.
Il contratto con Aon dovrebbe avere validità fino al 2021, con un valore complessivo di £ 125 milioni.
Con queste cifre diventa più semplice programmare, tuttavia il calcio rimane uno sport, che a volte determina risultati inaspettati e delle spese impreviste, non a caso in tutti i bilanci si parla di rischio derivante dall’attività sportiva.

Il Gruppo.

Il Gruppo è controllato da Manchester United plc, che è una società, quotata a Wall Street (NYSE). La società è stata costituita secondo il diritto societario delle Isole Cayman ed è a sua volta controllata da Red Football LLC, registrata nel Delaware (USA), che appartiene alla famiglia Glazer.
Prima della riorganizzazione, Red Football Shareholder Limited era l’ultima società capogruppo, con sede nel Regno Unito, ed era controllata direttamente da Red Football LLC. Il 30 aprile 2012, Red Football LLC ha costituito una società interamente controllata, conformemente al diritto societario delle Isole Cayman, inizialmente denominata: “Manchester United Ltd”. L’8 Agosto 2012, Manchester United Ltd ha cambiato denominazione in: “Manchester United plc”. Il 9 Agosto 2012, Red Football LLC ha conferito le quote di Red Football Shareholder Limited, in Manchester United plc. Come risultato di queste operazioni di riorganizzazione, Red Football Shareholder Limited, è diventata una società controllata da Manchester United plc, attraverso Red Football Holdings Limited.
Tutte le società controllate da  Manchester United plc sono registrate ed operano in Inghilterra e Galles, con l'eccezione di Red Football Finance Limited, che è costituita e opera nelle Isole Cayman e Manchester United Commercial Enterprises (Ireland) Limited che è registrata e opera in Irlanda.

La struttura dell’attivo.



Il totale dell’attivo è aumentato da £ 1,2 miliardi a £ 1,3 miliardi. In altre parole, il Manchester United ha a disposizione mezzi per un valore di 1,8 miliardi di Euro.
La struttura dell’attivo è “immobilizzata”. Infatti, le attività non correnti costituiscono l’81,6% (84,2% nel 2013/14) dell’attivo. Ciò che caratterizza il consolidato è l’enorme peso dell’avviamento, che è pari £ 421,4 milioni (€ 590,7 milioni) e che da solo rappresenta il 32,4% dell’attivo. Da notare che i princìpi contabili internazionali IAS-IFRS, non assoggettano l'avviamento ad ammortamento, ma lo sottopongono, annualmente, ad un test denominato “impairment” per la verifica del suo valore, che nel bilancio in questione risulta invariato rispetto al 2013/14.

Il valore contabile netto della rosa ammonta a £ 238,9 milioni (€ 334,9 milioni) ed evidenzia un incremento del 16,8%. Il valore della rosa rappresenta solo il 18,4% dell’attivo ed è coperto interamente dai mezzi propri.
Per il bilancio 2014/15 risultano investimenti per circa £ 117 milioni e ammortamenti per £ 99,7 milioni. Occorre evidenziare che negli investimenti 2013/14 erano già compresi anche gli acquisti del mese di giugno 2014: Luke Shaw ed Ander Herrera per circa 60 milioni di Sterline, che hanno iniziato a produrre ammortamenti solo nel 2014/15. A questi si è aggiunto il super acquisto di Ángel Di Maria, che ha contribuito all’impennata degli ammortamenti. Altri acquisti importanti sono stati Marco Rojo e Daley Blind, mentre Falcao è stato acquisito in prestito.
Le immobilizzazioni materiali sono diminuite a £ 250,6 milioni da £ 254,8 milioni, con un decremento dell’1,7% e gli investimenti immobiliari risultano pari a £ 13,6 milioni (£ 13,7 milioni nel 2013/14).

L’INDICE DI FINANZIAMENTO DEL PATRIMONIO CALCIATORI.
L’indice di finanziamento del Patrimonio Calciatori indica la capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali alle prestazioni dei calciatori con i Mezzi Propri. Nel caso in questione è pari a 2. Questo significa che tutti i calciatori sono stati acquistati con i mezzi propri, e non si è dovuto ricorre al capitale di terzi a tal scopo.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,58.
Infatti, l’equity ratio è pari a 36,7% e si ricorre prevalentemente al capitale di terzi, nella misura del 62,3%.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,58, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti. Tra questi beni è compreso l’avviamento pari a £ 421 milioni, circa il 32,4% dell’attivo. Anche se si escludesse l’avviamento, l’indice di solvibilità totale sarebbe comunque pari a 1,07.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,74, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Il capitale circolante netto è negativo per la cifra di £ 84,3 milioni, ma in diminuzione rispetto al 2013/14. In genere, la presenza di un capitale circolante netto positivo è indicatore della buona salute finanziaria di cui gode la società. Nel caso in questione a determinare la negatività influiscono i ratei e risconti passivi per £ 186,6 milioni.

Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto è positivo ed è pari a £ 477,6 milioni (€ 669,5 milioni). Il 30 giugno 2014, il patrimonio netto era pari a £ 498,6 milioni, perciò, al 30 giugno 2014, si è registrato un decremento di £ 21 milioni, dovuto principalmente alla perdita d’esercizio per £ 1,2 milioni e al decremento delle riserve di copertura (“hedging riserve”), che sono diminuite da £ 25,9 mila a £ 4,7 milioni.
I mezzi propri finanziano il 36,7% dell’attivo (41% nel 2013/14).
Il capitale sociale è composto da n. 39.812.443 azioni di Classe A e n. 124.000.000 azioni di Classe B.
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il pagamento di un dividendo trimestrale, pari a $0,045 per azione. Per il primo trimestre 2015/2016 il dividendo sarà messo in pagamento il 15 ottobre 2015, con stacco cedola il 30 settembre 2015.

L’indebitamento finanziario netto.

Il totale dei debiti finanziari lordi, al 30 giugno 2015, ammonta a £ 411 milioni (€ 576 milioni), mentre al 30 giugno 2014 erano pari a £ 341,8 milioni, con un incremento del 20,2%. Solo £ 485 mila (£ 15 milioni nel 2013/14) sono allocati tra le passività correnti. L’indebitamento finanziario lordo finanzia il 32% dell’attivo (28% nel 2013/14). Un fattore chiave per l'aumento del debito lordo è stato il cambio con il dollaro USA, che si è rafforzato, passando da £ 1 = $ 1,7097 del 30 giugno 2014 a £ 1 = $ 1,5712 al 30 giugno 2015, con una variazione dell’8,1%.



Le Disponibilità liquide e mezzi equivalenti risultano pari a £ 155.7 milioni (€ 218 milioni) e registrano un incremento del 134,7%.
L’indebitamento finanziario netto risulta pari a £ 255,2 milioni (€ 357,7 milioni) e registra una diminuzione del 7,3%. L’indebitamento finanziario netto risulta inferiore al fatturato netto, senza plusvalenze.
Il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA aumenta leggermente da 2,1 a 2,2. Poiché tale rapporto si giudica positivamente quando è inferiore a 2 e, invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito, sembrerebbe confermato il fatto che anche il Manchester United ha bisogno dei ricavi come quelli legati alla Champions League, per giudicare sostenibile il debito in chiave di medio-lungo periodo, anche se l’origine del debito non deriva dalla gestione caratteristica, ma è conseguenza di fattori esogeni, come l’operazione dell’acquisto a debito.

Il Rendiconto Finanziario.

Il Rendiconto finanziario del Manchester United dimostra come la struttura del business caratteristico generi del “cash”. La variazione delle disponibilità liquide è stato positiva per £ 89,3 milioni.  Il Flusso di cassa netto derivante dall’attività operativa dell’esercizio è positivo per £ 143,9 milioni. Il Flusso di cassa netto da attività di investimento ha drenato £ 102,3 milioni. Il Flusso di cassa generato dall'attività di finanziamento è stato di £ 44,6. L’importo derivante dagli utili su cambi su disponibilità liquide e mezzi equivalenti è stato pari a £ 3,1 milioni.

I Ricavi.


Il fatturato registra un decremento dell’ 8,8%, assestandosi a £ 395,2 milioni (£ 433,2 milioni nel 2013/14), pari a circa € 553,9 milioni e superando, pertanto, grazie alla svalutazione dell’Euro del 12,3%, la soglia dei 500 milioni di Euro di fatturato, collocandosi alle spalle del Real Madrid con lieve distacco. Adottando il cambio del 30 giugno 2014 (1 Eur = 0,801 GBP), il fatturato netto sarebbe rimasto sotto i 500 milioni.
Per quanto riguarda la composizione del fatturato si è registrata una maggiore incidenza dei ricavi commerciali, che hanno inciso per il 49,8%, mentre i ricavi TV hanno inciso per il 27,3% e i ricavi da Match Day per il 22,9%.



I ricavi commerciali sono ulteriormente cresciuti del 4%, raggiungendo il record di £ 196,8 milioni (£ 189,3 milioni nel 2013/14). Dal 2010/11, i ricavi commerciali sono cresciuti in media del 17,45% ad anno. I ricavi per sponsorizzazione sono aumentati del 14,1% alla cifra record di £ 154.9 milioni, con un incremento di £ 19.100.000 rispetto all'anno precedente, principalmente a causa dell’inizio della decorrenza dei sette anni della sponsorizzazione di maglia General Motors e l'attivazione di numerose nuove sponsorizzazioni globali e regionali.
Già nel 2013/14, i ricavi da sponsorizzazioni erano aumentati del 49,4% da £ 90,9 milioni del 2012/13 a £ 135,8 milioni.
I ricavi dalle vendite al dettaglio, dal Merchandising e Licensing diminuiscono del 15,7% da £ 37,5 milioni a £ 31,6 milioni, con un decremento di £ 5,9 milioni, dovuto principalmente alla riduzione del minimo garantito Nike e alla mancata partecipazione nelle competizioni UEFA.
Tali ricavi comprendono il minimo garantito da Nike che dal 2010/11 al 2014/15 era previsto per £ 127 milioni complessivi, ossia £ 25,4 milioni ad anno.
I ricavi da “New Media & Mobile” sono diminuiti del 35 % da £ 16 milioni a £ 10,4 milioni.
Nel corso dell'esercizio, sono stati annunciati: 5 partnership di sponsorizzazione globale; 4 partnership di sponsorizzazione regionale, e 2 partnership per servizi finanziari e di telecomunicazione. E’ stato firmato un contratto di sponsorizzazione con adidas per £ 750 milioni in 10 anni a partire dal 1° agosto del 2015.
I ricavi TV ammontano a £ 107,7 milioni (£ 135,8 milioni nel 2013/14) e risultano diminuiti del 20,7%. La causa è da ricercare principalmente nella mancata partecipazione alla Champions League.
I ricavi da gare sono pari a £ 90,6 milioni (£ 108,1 milioni nel 2013/14), pari a circa € 127 milioni, e risultano diminuiti del 16,2%, sempre a causa della mancata partecipazione alla Champions League.

I Costi operativi.

I costi operativi totali sono cresciuti del 4,1% e ammontano £ 387,6 milioni (£ 372,2 milioni nel 2013/14), pari a circa € 543,3 milioni.
Il costo del personale è diminuito del 5,49% da £ 214,8 milioni a £ 203 milioni (€ 284,5 milioni).
L’organico è diminuito da 879 a 778 persone.
L’incidenza del costo del personale sul fatturato, escluse le plusvalenze, è del 51,4%, mentre nell’esercizio precedente era del 49,6%. Sono percentuali “virtuose” che rientrano nei limiti stabili dal Fair Play Finanziario. L’aumento percentuale è determinato dalla diminuzione del fatturato avvenuta in misura superiore a quella del costo del personale.
Le svalutazioni aumentano del 18,7% a £ 10,3 milioni (£ 8,7 milioni nel 2013/14) e l'ammortamento dei calciatori ammonta a £ 99,7 milioni (€ 55,3 milioni), con un incremento dell’80,3%.
I costi straordinari ammontano a £ 2,3 milioni; nel 2013/14 sono stati pari a £ 5,2 milioni, mentre nel 2012/13 erano pari a £ 6,2 milioni.



Per quanto riguarda il risultato economico da cessione di calciatori, si è verificata un’eccedenza di plusvalenze per £ 23,6 milioni (€ 33,1 milioni), in aumento di £ 16,6 milioni rispetto all'anno precedente. Si pensi a Danny Welbeck ceduto all’Arsenal.

La gestione finanziaria.

Gli oneri finanziari risultano aumentati di £ 7,8 milioni passando da £ 27,4 milioni a £ 35,2 milioni (€ 49,4 milioni), registrando un incremento del 28,5%, che è importante. La variazione è dovuta principalmente a causa del premio sul riacquisto di “senior secured notes” e l’ammortamento non-monetario accelerato dei costi finanziari e di emissione relativi per il rifinanziamento giugno 2015 - che ha comportato l'emissione di $425,0 milioni di nuove “senior secured notes” al 3,79% con scadenza 2027, il riacquisto di tutte le rimanenti “senior secured notes” emesse all’ 8,375% pari a $269,2 milioni, con scadenza 2017 e il rimborso di $90,7 milioni di prestiti garantiti. Gli amministratori si aspettano che l’operazione di rifinanziamento del debito produca, nei prossimi esercizi, una riduzione di oneri per interessi di circa $ 10,0 milioni all'anno.

I proventi finanziari lordi risultano diminuiti da £ 256 mila a £ 204 mila (€ 286 mila).

Il Breakeven Result

Il risultato prima delle imposte è negativo per £ 3,989,000, pari a circa 5,6 milioni di Euro. Considerando che nel 2013/14 il risultato prima delle imposte era positivo per £ 40,5 milioni e nel 2012/13 era negativo per £ 8,8 milioni, si otterrebbe un risultato aggregato positivo di £ 27,7 milioni.

Le imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito risultano positive per £ 2,8 milioni. Nel 2013/14 erano negative £ 16.668.000, con un “tax rate” del 41,2%. Sull’importo del 2013/14 influì anche il cambio col dollaro soprattutto per le imposte differite attive.

Il Risultato Netto.

Grazie al risultato positivo delle imposte, nel 2014/15 si è registrata una perdita di £ 1,168,000.
Nel 2013/14, l’utile netto dell'esercizio era pari a £ 23,8 milioni e nel 2012/13 a £ 146,4 milioni.

Prospettive

Le prospettive per l'esercizio 2015/2016 sono estremamente rosee. Gli amministratori del gruppo Manchester United plc prevedono: Ricavi forte aumento intorno a £ 500/510 milioni e un EBITDA positivo in diminuzione tra 165 a 175 milioni di sterline.
Inoltre, bisogna considerare il maxi-contratto ‘adidas’, che si aggiunge agli contratti di sponsorizzazione, che determinano un volume di ricavi molto alti e stabili. Nel 2015/16 il Manchester United essendosi qualificato per la fase a gironi della UEFA Champions League potrà godere dei ricavi relativi, che si preannunciano in aumento del 25%, avendo l’UEFA informato di un montepremi complessivo di 1,26 miliardi di Euro.

Anche i diritti TV della Premier League si preannunciano in aumento fino al 70%: Premier League diritti di trasmissione in diretta domestici fino al 70%, infatti per il periodo 2017-2019 BSkyB e BT pagheranno £ 5,14 miliardi.

Nessun commento: